Smokemout Kennel

LA FAMIGLIA CHE ALLEVA AMSTAFF E AUSTRALIAN CATTLE DOG IN UN UNICO ALLEVAMENTO

Petra e Marco sono i proprietari dell’Allevamento, riconosciuto ENCI e FCI, “Smokemout” che si trova vicino al fiume Adige tra le provincie di Padova e di Rovigo.

Il nome scelto per l’attività è un tributo a uno dei loro campioni, “Smoke”, che prende il nome dal detto Western utilizzato dai cowboy in vista dei nemici “Let’s Smoke’em Out!” che, letteralmente, vuole dire: “Polverizziamoli!”, un nome azzeccato che preannuncia tutta la grinta dell’Allevamento. Nella gestione quotidiana collabora anche l’amico Giulio.

Petra e Marco si sono conosciuti grazie alla comune passione per i cani e oltre ad essere soci sono una bella coppia e una famiglia. Marco allevava American Stafforshire Terriers dal 2008 (era noto con il nome “Shining Star’s“) Petra si dedicava ad un’altra razza molto interessante: l’Australian Cattle Dog. Le due razze oggi coesistono nell’Allevamento di Petra e Marco e nella loro vita privata. Il Team è composto da una decina di Amstaff e 4 Australian Cattle Dog.

Petra e uno dei loro amstaff

Allevamento: Petra che ammira adorante uno dei loro Amstaff

Queste due razze in comune hanno una proverbiale dedizione al nucleo familiare: l’Amstaff è un molossoide coraggioso dal cuore dolce che vorrebbe giocare tutto il giorno col padrone e fare con lui attività sportiva; l’Australian Cattle Dog, cane diligente e responsabile, è invece meno “lollone“, selezionato per il lavoro, sente innato il suo compito di protezione del bestiame.

“Selezioniamo questi cani con l’obiettivo di ottenere soggetti il più possibile rispettosi dello standard a livello morfologico, caratteriale e soprattutto di salute, perchè abbiano tutte le caratteristiche per essere degli eccellenti compagni di vita

L'allevatore Marco coccola uno dei loro Australian Cattle Dog

Esposizioni cinofile: Marco coccola uno dei loro Australian Cattle Dog

In casa con loro dormono, comodamente in divano, i “vecchietti” dell’Allevamento: un Australian Cattle Dog di 13 anni e mezzo e 2 Amstaff di 11 e 10 anni. Petra, inoltre, ci racconta che la famiglia si sta allargando, questa volta però a crescere sarà il numero di umani: Marco e Petra aspettano una bambina, che nascerà in primavera.

“Il nostro futuro si preannuncia ricco ed emozionante sotto tutti i punti di vista”

ci confessano elettrizzati.

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L’amore per i cani per Marco è nato da un colpo di fulmine. È bastato uno scambio di sguardi con Dux, il suo primo maschio Amstaff, per capire di avere il destino intrecciato con questa razza. 

Dux era un cane-amico eccezionale:

“Tanto forte, impetuoso quanto dolce e tenero e dotato di un grande equilibrio, riusciva sempre a valutare bene qualsiasi situazione in cui si trovava…ci ha lasciati il 27 dicembre 2017, un anno fa”

I primi passi di Petra nel mondo cinofilo sono avvenuti casualmente, la razza Australian Cattle Dog l’ha conquistata: curiosa e determinata com’è, in poco tempo, ha raggiunto picchi professionali invidiabili. Dal 2018 è Presidente del Club Australian Cattle Dog Italia, riconosciuto ENCI, che si occupa di preservare l razza organizzando rassegne e mostre speciali, prove attitudinali sul bestiame e seminari sulla salute dei cani di questa razza.

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“Abbiamo avuta la fortuna di incontrare di persona il Presidente dell’ENCI Dino Muto il quale si è compiaciuto nel vedere, nel Consiglio Direttivo di una Associazione specializzata, un Presidente così giovane e con la voglia di mettersi in gioco, ha dato la massima disponibilità al Club per venirci incontro in qualsiasi occasione”

I due allevatori di bi-razza viaggiano da anni con i loro cani per l’Europa. Guidano un furgone attrezzato per il benessere degli animali, raggiungono  le Expo Cinofile più importanti dove presentano i loro campioni. Si occupano in prima persona dell’handlering oppure si affidano al Team di Fabrizio Manni, Handler professionista, per il quale hanno molta stima.

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Hanno anche dei cani “in trasferta” come “Irma” – Australian Cattle Dog – che gira la Russia assieme alla Handler Maria Afanasyeva e che sta dando al suo Allevamento grandi soddisfazioni come quella che Marco e Petra ci raccontano aver sentito con la Amstaff Sandy quando, ad aprile scorso, si è aggiudicata il Titolo di Campionessa Assoluta nel Raduno di Razza a Salisburgo.

L’Allevamento Smokemout conclude dandoci un buon insegnamento, grintoso come sono loro e valido nella cinofilia come nella vita: “Bisogna essere sempre consapevoli del proprio lavoro sia nelle vittorie che nelle sconfitte”.

IL TEAM DI AGILITY DOG DEL GARDA

Lei è Lucy, un cane da pastore di taglia piccola, dal manto nero-bianco-grigio (detto Blue Merle), lui invece è Francesco, abita a Castelnuovo del Garda e si occupa di Agility Dog da 10 anni come Istruttore e conduttore cinofilo.
Loro gareggiano in coppia, l’uno al fianco dell’altro, superando gli ostacoli del percorso d’Agility in team, come fanno nella vita di tutti i giorni. Durante le loro esibizioni si resta in apnea dall’emozione. Lei è scattante, lui la dirige con comandi vocali, gestuali e sguardi complici come un buon Direttore fa con la sua Orchestra.

Lucy è un talento naturale, non ha bisogno di alcun guinzaglio, segue con i dolci occhi a mandorla ogni movimento del suo compagno, sempre, senza distrarsi finché lui la posiziona e le dà l’ok di fine gara.

“Il problema è quando sono io a muovermi male, lei mi guarda talmente tanto che finisco per farla sbagliare”

Ci racconta Fra.

Eleganza e precisione nei movimenti, velocità, attenzione ai comandi e devozione all’apprendimento sono solo alcune delle caratteristiche che Francesco Raho ha riconosciuto immediatamente nella giovane “Shetland Sheepdog” quando l’ha portata a casa da un allevamento amatoriale del Garda.

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“Lucy a 18 mesi debuttava nel Ring d’Agility e appena un anno dopo otteneva, in Belgio, il titolo di Campionessa Italiana, la prima gioia di una lunga serie”.

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MILA : IL CANE CHE CERCA LE PERSONE

Mila, di razza Australian Shepherd, è stata scelta, inizialmente, per svolgere l’attività di cane da allerta per l’epilessia. Grazie alle sue doti di apprendimento e riflessività, è stata acquistata all’età di due mesi per iniziare il suo percorso formativo.

“I cani da utilità sociale possono guidare i non vedenti, assistere i disabili o allertare in caso di un abbassamento della glicemia o dell’ avvicinamento di un attacco epilettico.”

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Il cane è stato donato a una famiglia in Polonia, all’età di un anno, dopo un percorso di addestramento effettuato dalla dottoressa Julita Wolny. Il compito di Mila era quello di assistere un bambino epilettico, dalla mattina alla sera e avvisare, tramite degli abbai, l’avvicinarsi delle crisi epilettiche. Oltre a ciò, riusciva ad aprire i cassetti e recuperare i farmaci o altri oggetti utili nelle emergenze.

Purtroppo, il padre del bambino non accettava che Mila abbaiasse ogni volta dell’arrivo delle crisi epilettiche e, quindi, la maltrattava e la lasciava a dormire fuori.

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Quando la dottoressa Wolny ha scoperto che Mila veniva maltrattata, è riuscita a portarla via e a donarla a una famiglia che possedeva già due cani. Il passo successivo è stato quello di individuare a quale conduttore Mila fosse più adatta.

Dopo un’attenta ricerca, Mila ha trovato la famiglia di Lorenza. Fin da subito le due hanno instaurato un rapporto di fiducia, affetto e complicità. Purtroppo, con Paolo, il marito di Lorenza, il rapporto non era ottimale, in quanto Mila temeva gli uomini. Con tanto lavoro e tanta pazienza, Mila è riuscita ad affezionarsi a Paolo, facendo parte di questa famiglia che la potesse amare incondizionatamente.

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Con Lorenza, Mila ha intrapreso una nuova avventura di volontariato nella Protezione Civile per il soccorso e la ricerca dei dispersi. Nel 2017, il cane ha superato l’esame di Operatività Ricerca Persone Disperse in superficie. Attualmente si sta allenando per acquisire il Brevetto di Ricerca su Macerie.

Da tanti anni i cani svolgono il ruolo non solo come compagni di vita ,ma anche come aiuto nelle problematiche di disabilità, handicap mentali e fisici e nella diagnostica (riconoscimento precoce del tumore del polmone e del melanoma) e nella ricerca di persone scomparse e di soccorso.”

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