LA BELLA E IL GIGANTE GRIGIO DI WEIMAR SFIDANO L’ALLERGIA

Questa è la storia di una grande amicizia che in partenza sembrava impossibile perché nata tra il gigante grigio – Bracco di Weimar – Giotto e la bella, dalle molteplici allergie, tra le quali proprio quella al pelo del cane, Angelica.

“La nostra convivenza è partita così: all’inizio avevo il terrore, poi, piano piano, ho iniziato ad accarezzarlo ma lavandomi sempre le mani subito dopo”

Angelica Alberti ha reagito alla sua condizione per amore di Giotto ma inizialmente non è stato semplice.

Lei è frizzante, molto bella e, come si può ben capire, determinata a superare le sfide.

Si è laureata in Architettura allo IUAV (Venezia) dopodichè, da appassionata di Moda e Beauty, ha deciso, nell’Ottobre 2013, di aprire un suo BLOG, “Angelichic“, dove racconta i suoi interessi. Anche in questo progetto ha messo tutto il suo cuore e, ad oggi, è a tutti gli effetti una Beauty Blogger.

coccole anche se allergica

L’amore tra la Beauty Blogger Angelica ed il suo bel weimaraner grigio Giotto

L’affascinante Giotto entra nella vita della giovane donna in maniera diversa rispetto alle storie alle quali siamo abituati. In questo caso lei un cane proprio non lo voleva ma c’era nella sua famiglia chi questo desiderio, a sua insaputa, lo stava esprimendo.

Avere un cane era un sogno, come dire, non del suo cassetto, stanziava in quello affianco: quello del gemello Alberto. I due siblings sono molto uniti e vivono insieme nella villetta di famiglia a Vicenza.

Arrivò il giorno del loro compleanno, quello del 2016, e… Sorpresa!

“Mio fratello tornò a casa con un dono: Giotto!”

Uno scatenato cucciolo di Weimaraner puro, a pelo corto e argenteo, iniziò a zampettare per la taverna degli Alberti muovendo buffamente le sue orecchie grandi più del musetto.

Angelica all’inizio non era entusiasta, non si era mai immaginata a condividere casa, affetti e vita privata con un cane inoltre le reazioni dovute all’allergia la rendevano insicura.

passeggiare con il cane per stare bene

il contatto con la natura aumenta quando hai un cane

 

I Weimaraner sono, però, cani dall’indole ostinata – oltre a essere famosi per avere intelligenza, eleganza ed equilibrio fuori dalla norma – dunque Giotto restò in attesa come se sapesse che ad un certo punto lei si sarebbe sciolta.

Aveva ragione: Angelica resistette ai grandi occhi color caramello appena 2 settimane poi decise di provarci e, gradualmente, iniziò ad avvicinarsi a lui.

Un rapporto, il loro, nato dalla pazienza e dal rispetto della natura altrui. Lei si è adoperata in tutto per gestire la sua allergia e lui ha aspettato che lei fosse pronta per farlo.

Un’amore tenero, puro, destinato a durare in eterno.

“Non ci credevo ma la mia vita è cambiata radicalmente, oggi sono grata a mio fratello per avermelo fatto conoscere, amo molto di più la Natura e portarlo fuori mi rende felice. È strano ma i cani non chiedono niente e danno il mondo per te!” Ci confessa lei.

portare fuori il cane fa bene alla salute anche dell'uomo

le lunghe passeggiate con Giotto fanno bene anche al cuore di Angelica

Avendo un’attività in proprio e online, Angelica, ha la fortuna di potersi auto-gestire il tempo e di poter lavorare ovunque. Tutte le mattine esce di casa con Giotto, va nel loro campo preferito e lo fa correre, saltare, giocare in totale libertà. Lui rosicchia tutti i bastoncini di legno che trova mentre lei si immerge nei pensieri, fa chiamate di lavoro e si gode la compagnia del suo gigante grigio, buono come il pane.

“Corre creando quattro giri intorno a me alla velocità della luce, sembra quasi che mi ringrazi perché lo faccio stare bene”.

I Weimaraner sono cani affettuosi, protettivi con la famiglia, bisognosi di fare attività fisica e aggraziati nei movimenti. Venivano spesso allevati alle corti dei duchi tedeschi per diventare cani da caccia, da ferma. Angelica ci racconta infatti dell’indole cacciatrice di Giotto che una volta mentre erano fuori nel campo ha acchiappato una fagiana ammazzandola, per lei è stato triste, per lui un momento di grande fierezza, d’altronde è la sua natura.

il cane ha bisogno di tempo e amore e di un cibo di qualità

Lei un cane non lo desiderava ma Giotto le ha fatto cambiato idea. Oggi la vita di entrambi è cambiata: in meglio!

Il gigante grigio della bella Angelica è anche un po’ viziato.

Ha un divano tutto suo e ben tre cucce, inoltre dimostra di aver appreso atteggiamenti umani come quello di dormire con la testa sul cuscino.

“- Si va a Nannaaa – Appena dico così lui corre verso la camera, sale sul letto e pone la testa sul cuscino per farmi vedere quanto è bravo.”

Ci racconta la Blogger.

E pensare che all’inizio ne era diffidente, mentre ora ne è visibilmente totalmente, follemente, innamorata.

tolelettatore e barbone nero gigante

IL TOELETTATORE BELGA-RUANDESE INNAMORATO DEI BARBONI-POODLE

Le grandi storie iniziano spesso con una situazione idilliaca, stabile, così è stato anche per il Toelettatore di poodle Loic.

Nato in Rwanda, in un paradiso terrestre, da famiglia di origine belga, Loic Demeester impara a camminare, a parlare e a vedere il mondo con i suoi grandi occhi celesti senza rendersi conto della fortuna che ha, il padre lavora per una Riserva naturale dello Stato e lui passa le sue giornate da bimbo a stretto contatto con gli animali più affascinanti dell’Africa.

Abbiamo avuto di tutto! Dalle gazzelle alle grù coronate, salvate dal bracconaggio. Era mio papà che li salvava. Poi è arrivato il mio amico scimpanzé, noi due avevamo i letti vicini…

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Come nelle grandi storie però in un punto preciso la stabilità si inclina spesso a causa della malvagità dell’uomo. Ha solamente 4 anni il futuro toelettatore quando la sua famiglia, prevedendo il Conflitto in arrivo, decide di lasciare l’Africa; la mamma è in dolce attesa e non se la sente di rimanere in un paese in tensione con dei bambini così piccoli.
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GATTI E PET THERAPY NELLA VALLE

In Provincia di Brescia, nella Comunità Montana della Val Trompia, il territorio è particolarmente adatto agli animali selvatici grazie ad un dintorno predominato dal bosco e alla posizione fortunata della Valle. In quest’area vivono anche molte colonie di gatti randagi e la situazione dev’essere tenuta sotto controllo soprattutto per la loro incolumità.

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A Lumezzane, a sud, lo fanno i volontari di A.mici&Co, Associazione sorta grazie alla tenacia di Barbara Renica che è riuscita ad organizzare un Team di 30 volontari appassionati.

Insieme hanno creato da prima un Rifugio per gli animali che poi, pochi anni dopo, è diventato la grande Famiglia, amica di tutti i gatti bisognosi di protezione e di cure della Valle, che è oggi.

Ognuno si occupa di qualcosa: c’è chi fa le pulizie su turni, chi gestisce gli ospiti, chi accompagna i gatti per le vaccinazioni, chi si occupa della burocrazia mentre altri ancora lavorano nella promozione e sensibilizzazione della popolazione del Comune organizzando eventi e attività divertenti; una delle loro volontarie chiamata “L’artista” da Laura, Vice Presidente, presta le proprie abilità artistiche nello spazio trucca bimbi, dipingendo i volti in stile “micio”.

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Rimane essenziale l’impegno nella ricerca e selezione degli adottanti per gli attuali 40 ospiti della struttura. L’Associazione per loro desidera un tetto pieno di calore, coccole e sicurezza.

“Ogni giorno ci occupiamo di nutrirli, curarli, accudirli in ogni modo possibile e nelle sere di apertura al pubblico ci si impegna principalmente proprio perché avvengano gli affidi.”

Ci Racconta “Graz”, uno dei volontari.

“Vins”, veterano dell’Associazione ci parla di una gatta che ha avuto, grazie al loro aiuto, un lieto fine. Di lei ricorda tutto meno il nome: “Forse Molly…” Ci dice. Per i volontari come lui non è l’appellativo quello che interessa ( il “vuoto” nel ricordare il nome ne è l’esempio), per loro  è importante il cosa poter fare per poter svoltare la sfortunata sorte di un innocente micio.

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“Alla gatta mancava una zampina; è stata adottata da una signora che nella vita aveva dovuto affrontare tante operazioni e che ancora doveva farne…”

Vins continua a raccontare:

“…La donna ci disse solo che portava a casa proprio quella gatta perché era certa che nessun’altra persona l’avrebbe presa. Lei, però, la capiva, sapeva cosa voleva dire essere esclusi e tagliati fuori perché diversi. Anni dopo, quando venne a mancare la micia, ci scrisse una lettera bellissima che ancora conservo nella quale ringraziava A.mici&Co degli anni che aveva potuto trascorrere insieme alla sua gatta. Per lei, umana, erano stati i momenti più felici della sua vita.”.

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Sono tantissime le storie come questa, di  scambio tra uomo e gatto e di riscossa, che l’Associazione ha collezionato negli anni di attività. Ci ha commosso quella di Lucia, unica gatta sopravvissuta ad un avvelenamento ai danni di un’intera colonia e trovata agonizzante. I volontari ricordano le lotte all’interno del Consiglio dell’Associazione tra chi era per farla smettere di soffrire subito e chi non aveva perso le speranze e voleva darle ancora qualche giorno.

“E poi miracolo!” Racconta Vins:

“Lucia incomincia a mangiare da sola, ci guarda con quegli occhi che lacrimeranno sempre quel liquido rosso. Certo, terrà la testina piegata verso la parte malata dell’orecchio per tutta la vita ma gli antibiotici, la sua forte volontà e il sostegno del nostro Team le hanno dato quello di cui aveva bisogno e poco dopo anche una casa ed una famiglia affettuosa tutta per lei: i miracoli dell’amore!”

Gli obiettivi del Team di volontari di Lumezzane, attualmente presieduto da Luisa Seneci sono quelli di “Fare il bene della comunità” e allo stesso tempo sensibilizzare la popolazione al “Rispetto delle regole per la tutela dell’incolumità del gatto“, inoltre si occupa, con i gatti ospiti in attesa di un affido, di Sociale collaborando con altre Associazioni del territorio erogando servizi di Pet Therapy.

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“I gatti, come i cani, semplicemente con la loro presenza, esercitano una capacità in grado di armonizzare gli ambienti.” Ci racconta Vins.

La struttura, chiamata anche “Gattile di Lumezzane” si trasforma così, per qualche ora, in una “Comfort Zone” dove alcuni specialisti avvicinano ai gatti persone con sindromi specifiche, disturbi psicomotori o portatori di disabilità; l’attività è geniale e l’empatia che si percepisce all’interno della stanza in quei momenti ha ripercussioni positive sull’umore di entrambi (uomini e animali): è davvero stupefacente!.