EDUCARE CANE E PADRONE CON IL METODO COGNITIVO-RELAZIONALE

“Dio li fa e poi li accoppia” un proverbio vecchio come le montagne che per Valentino e Chiara è valido davvero. Condividono la passione per gli animali, l’interesse per le Attività Cinofile a livello professionale, credono nel Metodo cognitivo-relazione che prende spunto dalla Psicologia Cognitiva e dalla Psicologia Relazionale; dal 2017 sono i due proprietari del Centro Cinofilo Togo, riconosciuto dal CONI, con sede a Noventa Vicentina (Vicenza). Tutto parte qualche tempo prima con la decisione di intraprendere, insieme, un Corso Professionale per diventare Educatore Cinofilo organizzato dalla Scuola INSCA (Istituto Nazionale per lo studio del comportamento animale) spinti dal desiderio di voler interpretare i gesti e le emozioni del loro cane “Togo”, un Labrador marrone cioccolato affetto dal Morbo di Addison, una malattia dell’Ipofisi che rende impossibile la gestione autonoma dei momenti di stress, anche di piccola entità, a causa della mancata creazione di determinati ormoni.

Quello che imparavamo al Corso lo riportavamo a casa, da Togo, che ci guardava come per dire: Sono felice! Finalmente mi avete capito!

Chiara oggi è addestratore ENCI e fa parte dell’APNEC (Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili) mentre Valentino è istruttore di Relly Obidiance e di Scent Game – alcune delle attività sportive da fare con il cane che si avvalgono delle specifiche capacità dell’animale (ad esempio dell’olfatto sopraffino) e che rispettano la corretta relazione uomo-cane permettendo di “misurarsi” insieme. Valentino ci spiega che queste attività sono capaci di migliorare il rapporto “di coppia” e che nel cane portano a un naturale sviluppo della sicurezza personale, spesso dunque sono attività proposte a quei cani (e padroni) che hanno paure da superare o che vivono situazioni stressanti.

Togo ci ha insegnato tanto ma è la Golden Retriever Toffee la parte attiva del Centro

Toffee è la “collega” della coppia, la cagnolina che hanno educato sulle regole del metodo cognitivo-relazionale da loro promosso. La Golden lavora attivamente nel Centro, si “occupa” delle Puppy Class che riesce a gestire benissimo:

Si guadagna anche lei la pagnotta!

Scherza Chiara guardando la bella cagnolina che sonnecchia rilassata nel Campo d’addestramento mentre ascolta i “colleghi” che raccontano di lei, di loro e di Togo, che purtroppo è mancato tempo fa a causa di un tumore ma che, con il suo ricordo, è presente costantemente nella vita dei tre, come nel nome del Centro Cinofilo proprio a lui dedicato.

Non è mai troppo tardi per educare un cane

Ci tengono a precisare i due Educatori, e continuano:

Togo ne è stato l’esempio, ce l’ha chiesto fino all’ultimo e fortunatamente siamo riusciti a dargli quello che voleva: la comprensione dei suoi atteggiamenti, grazie al metodo cognitivo-relazionale.

Ci dicono Chiara e Valentino lasciando trapelare l’amore per ciò che fanno. La coppia crede che cane e proprietario debbano ragionare entrambi con l’obiettivo di tradurre il linguaggio l’uno dell’altro, per questo motivo usano i bocconcini solo per rinforzare l’esercizio. L’attività al Campo è focalizzata sulla comprensione specifica delle situazioni e sull’analisi del linguaggio anche non verbale:

Noi uomini siamo sempre monotono, i cani hanno mille modi per abbaiare, un linguaggio incredibile che noi ce lo scordiamo.

Non c’è alcun dubbio che i cani parlino più di noi, anche solo “strizzando” gli occhi provano a dirci qualcosa, ma cosa?

Secondo Valentino e Chiara l’Educazione Cinofila serve a colmare questa nostra umana incapacità di tradurre, autonomamente, i comportamenti dell’animale che amiamo e che condivide la sua vita con noi. Non basta allora insegnare qualche comando al cucciolo ma bisognerebbe approfondire, e riprendere, con le lezioni di educazione ad ogni cambio di fase di vita del nostro amico a 4 zampe:

Come noi uomini anche i cani vivono diverse fasi di vita, ognuna ha specifiche caratteristiche di linguaggio e comportamento che dovremmo essere capaci di comprendere.

Si pensi solo a come un bambino cambia con l’arrivo dell’adolescenza e ancora con la maturità… Ecco anche il nostro cane cambierà, è la giostra della vita e la Natura ne è l’unica giostraia. Noi da umili spettatori possiamo solamente cercare di comprenderla a pieno e vivere in serenità i nostri rapporti, anche quello con il nostro cane.

GIOCHI E PISCINA PER CANI NEL GIARDINO PIU’ BELLO D’ITALIA

L’acqua è rigenerante per i suoi bovari così, avendo un terreno agricolo a disposizione ad Albignasego – Comune Veneto ai piedi dei Colli Euganei – ed intuito da vendere, Marco Dainese, ha voluto impostare, insieme ad un gruppo di amici, una Piscina per cani e un’Area relax con giochi su misura per loro.

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Una piscina di nove metri per cinque profonda 1 metro e 35 centimetri, con una piattaforma rialzata centrale utile per far riprendere fiato al cagnolino – o per aiutarlo durante le prime esperienze in acqua – che diventa un trampolino per incredibili tuffi quando la confidenza con l’elemento è stata totalmente acquisita dall’animale.

Dogland Park nasce da questa esperienza personale, di svago con il proprio cane.

Era il 2012 quando Marco ha iniziato a ricevere complimenti e richieste di accesso a quest’Area:

– Il terreno si vedeva dalla tangenziale e la piscina ed i suoi bagnanti a 4 zampe si notavano –

Ci racconta lui.11333396_449069085217935_288703079_n

Non è strano dunque che la voce grazie al passaparola si sia sparsa velocemente e che presto, oltre ai conoscenti con i loro cani, Marco abbia iniziato a ricevere richieste anche da parte di molti conduttori cinofili privati, educatori e addestratori e che, nel giugno 2012, la sua idea si sia trasformata in una realtà pubblica, un vero Parco giochi con piscina dedicata a Fido, in formula associativa con tesseramento.

– I cani se la spassavano nel mio Parco in compagnia dei loro padroni, in acqua ma non solo… –

Ci spiega Marco.

Al Dogland Park si poteva praticare ogni Sport cinofilo immaginabile dal Disc Frisbee all’Agility Dog alla Fly Ball.

Oggi il Progetto, dopo 7 anni di attività associativa, cambia veste – diventa un franchising ripetibile in altre situazioni, oltre a traslocare.

Giardino Barbarigo Pizzoni Ardemani Valsanzibio di Galzignano Terme, Padova

Giardino Barbarigo Pizzoni Ardemani Valsanzibio di Galzignano Terme, Padova

 

Sarà il Giardino Monumentale di Valsalzibio (Colli Euganei – Veneto) a incorniciare le giornate di gioco e nuoto dei nostri amici a 4 zampe. Marco ha infatti predisposto una collaborazione con il Giardino Barbarigo che normalmente non è aperto agli animali da compagnia per motivi di gestione, igiene e mantenimento della fauna, flora dalle caratteristiche davvero particolari.

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Questo eden arboreo e di architettura – la struttura delle fontane è stata realizzata da Luigi Bernini –  sarà la prima location ufficiale del format Dogland Park.

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Il Giardino, realizzato tra il 1665/1669 dal Nobile veneziano Zuane Francesco Barbarigo, è splendido, tra i più belli d’Italia nonché d’Europa anche grazie ad una serie di simbologie che restituiscono una sorta di magica beatitudine a chi lo visita. Lo splendore è mantenuto in maniera quasi maniacale grazie a regole rigide come appunto quella che vieta di introdurre cani a passeggio ma Dogland Park potrà coprire questa mancanza che ai giorni nostri può essere uno svantaggio all’attività turistica del Giardino.

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I Colli Euganei infatti sono una metà perfetta per soggiornare con l’amico a 4 zampe, grazie al Format di Marco ora potranno avere anche una zona esclusiva a loro dedicata.

Sono 2000 metri quadrati di area verde con una super vista sul Giardino e sui Colli, sono presenti sdrai, comodi pouf e sedute per rilassarsi al sole in buona compagnia e una piscina per far rinfrescare e giocare i nostri cani.

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La grande area verde è disponibile per eventi privati e attività cinofile, inoltre sono state create alcune spaziose gabbie per lo stallo dei cani dei turisti in visita al Giardino, l’ingresso però è autonomo e le due esperienze possono anche essere separate, certo che una passeggiata all’Isola dei conigli, al Labirinto di bosso, un’occhiata al Padiglione di Diana e alle 70 statue in  Pietra d’Istria è davvero un’ottima idea: non sia mai che il percorso, famoso storicamente per essere capace di portare l’anima alla purificazione e all’estasi, non faccia davvero ciò di cui dicono da secoli sia in grado di fare e nel frattempo ci pensa lo staff di Marco ad intrattenere Fido.

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