MARTA & JOHN – IL CAPITANO E IL PASTORE MAREMMANO
Marta è una giovane donna e contemporaneamente una atleta adulta che ha alle spalle anni di duro allenamento e di sacrifici, fatti con amore per la sua passione più grande: la Ginnastica Ritmica. Inserita nella Areonautica Militare è stata dal 2012 al 2016 il Capitano della Squadra Nazionale Italiana ed è curioso che il suo team abbia la nomea di “farfalle”, quasi un riassunto perfetto di ciò che fanno. Sì, perché quando danzano ricordano il volo di creature leggiadre ma decise, dai movimenti precisi e suggestivi come quelli dei colleghi delle frecce tricolore.
La Squadra di Marta ha stretto tra le mani gli attrezzi della ginnastica, li ha lanciati con assoluta precisione per poi riprenderli al volo seguendo il ritmo della musica e regalando così uno spettacolo decisamente di alto livello che le ha garantito la vittoria di gare di rilievo come il Campionato Mondiale a Montpellier ed il Bronzo alle Olimpiadi di Londra, per citarne alcune.
Oggi Marta non gareggia più, ha 26 anni ed ha raggiunto l’anzianità nella sua disciplina ma continua a “masticare” la Ginnastica allenando e facendo la giudice, oltre a partecipare agli eventi della sua Federazione e a quelli del Coni. Tanti, dunque, sono i progetti di Marta ed altrettanti sono i suoi impegni personali; punta sullo studio universitario frequentando il corso di Relazioni Internazionali a Monza, città dove vive insieme a Piero, il fidanzato, e a John che a settembre hanno portato a casa dal Rifugio di Prato.
John è un Pastore maremmano dall’aspetto regale e dai modi raffinati anche se la sua storia è tutt’altro che quella di un principe. È stato portato in Canile verso i 3 anni di età dopo la morte della madre con la quale condivideva una situazione di solitudine e di reclusione, vivendo in un giardino di una casa abbandonata e mangiando pasti lanciati da oltre la recinzione per un timore infondato dell’uomo.
Marta vede l’annuncio del Canile, si commuove alla lettura della storia di John e le farfalle dentro lo stomaco iniziano a girare. Danzano nella sua pancia al sentire che quel maremmano ha 6 anni compiuti e che ha passato gli ultimi 3 in Canile, in una situazione ben migliore della precedente ma stressante in egual modo per un cane.
La storia di John si rallegra all’arrivo, a Prato, di Marta e Piero.
È stata questione di un solo attimo, un colpo di fulmine: gli occhi di John, scuri e a mandorla, lo scorso settembre si incrociano con quelli di Marta, verdi ed espressivi e l’imprinting fa il resto: John vince sui rivali più giovani e dal passato meno turbolento e va a vivere a Monza finalmente accudito dalle mani protettive di una grande Atleta Azzurra.
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“Non poteva ancora aspettare, erano già 3 anni che aspettava in Rifugio.”
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John non è il primo cane per Marta ma è il primo di sua totale responsabilità e la differenza, ci confessa, la sente. La famiglia dell’atleta, infatti, l’ha abituata, fin dall’infanzia, a condividere la vita con gli animali e, a Prato (dove vivono i genitori della ginnasta), hanno avuto dei Pastori Tedeschi e una Golden Retriever che ha accompagnato Marta durante tutta la crescita. Tuttavia quando sei l’adulto di riferimento e non il piccolo di casa l’impegno si moltiplica come si duplicano le soddisfazioni e Marta, oggi, ne è consapevole.
Quando è arrivato in casa John non era più un cucciolo e non era abituato a nulla del mondo urbano. Marta e Piero, però, ci hanno voluto credere e coraggiosamente incoscienti sono andati avanti per la loro strada con John, che ha sorpreso tutti rispondendo subito positivamente agli stimoli e agli insegnamenti ricevuti, donando così grosse soddisfazioni ai nuovi “mamma e papà”.
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“Ne sono sicura: accudire un cane ti rende la vita migliore”
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Oggi John, passa le sue giornate in compagnia; va in palestra con Marta che ci racconta di come lui sia rispettoso dei luoghi e di come, calmo, la sorvegli nella sua routine sportiva finchè Marta non passa agli esercizi a terra e per John diventa impossibile non avvicinarsi a lei per giocare, per ricevere una coccola o per darle la sua grossa, raffinata zampa bianca.
Sembra quasi una storia di Natale: un Pastore maremmano ed una Atleta toscana in totale sincronia ed un finale dolce quanto lo zucchero a velo che copre il Pandoro; sì, perché John quest’anno ha trascorso il suo primo vero Natale finalmente in famiglia, potendo giocare anche con i nuovi “cugini”, i cani della famiglia di Marta.
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“La gente che incontriamo per strada ci dice che John sembra una nuvola, io lo definirei invece un Cane Bon Ton per i suoi modi raffinati.”
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