RIFUGIO DEL CANE DI RUBANO – NON ESISTONO CANI DI SERIE B
Al Rifugio del Cane di Rubano (Padova) veniamo accolti da Giovanna Salmistraro, presidente della sezione di Padova della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, e da Beatrice Martinelli, veterinaria esperta in nutrizione.
“Il rifugio esiste dal 1962”, ci racconta Giovanna, “Ed è in costante evoluzione. Da circa un anno la gestione è cambiata e ora stiamo facendo di tutto per migliorare sia la struttura che la gestione degli ospiti. Innanzitutto abbiamo creato un’area di sgambamento, che prima non c’era: ora stiamo avviando un progetto per piantumare degli alberi di modo che d’estate ci sia anche una zona ombreggiata”.
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“Abbiamo creato un’area di sgambamento, che prima non c’era:
ora stiamo avviando un progetto per piantumare degli alberi
di modo che d’estate ci sia anche una zona ombreggiata.”
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Giovanna ci guida alla scoperta del canile. “La nostra attività di raccolta fondi è frenetica: tutte le spese vengono sostenute da noi e dai volontari, quindi è necessario organizzare molte attività. Cene, feste, eventi speciali. Attraverso il nostro sito, www.legadelcane-padova.it, è possibile sostenerci, adottare a distanza gli ospiti del canile e persino acquistare loro dei collari antiparassitari”. Quando le chiediamo se possiamo farle una foto, si ritrae timidamente: “No, no… non ci tengo ad apparire. Se proprio volete, posso farla insieme a Tom”. Tom è uno degli ospiti del canile, un incrocio di pastore tedesco di 13 anni, di cui sette passati in canile. “Non ha un carattere facile, ma nemmeno io: forse è per questo che appena ci siamo incontrati è stato subito amore”.
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“Credo che solamente l’unione delle persone possa migliorare la vita dei cani.”
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“Non esistono cani di serie A e serie B, la nostra idea è che i cani del canile debbano ricevere le stesse cure di quelli che vivono in casa”, ci spiega Beatrice, mostrandoci il tabellone con le diete studiate ad hoc per i cani con esigenze particolari.
Beatrice lavora alla clinica veterinaria San Marco di Padova, e con il suo metodo ha contribuito a migliorare tantissimo la vita degli ospiti del canile. “I volontari sono i miei occhi settimanali, io vengo in canile il martedì, visito i cani che vengono segnalati, predispongo le loro diete e le cure che devono seguire. A seconda dei casi, poi, contatto i collaboratori esterni più adatti, che possono fare dei prezzi di favore al canile. Credo che solamente l’unione delle persone possa migliorare la vita dei cani”.
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Tania e Luna
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Quando incontriamo alcuni volontari del canile, capiamo subito il significato delle parole di Beatrice: Tania, la capoturno, è volontaria da tre anni, “Mi sono avvicinata al canile dopo aver preso qui il mio cane, cinque anni fa”, Anna è qui da poco ma il suo entusiasmo è contagioso, “Anch’io ho preso qui il mio cane, Luna, nel 2006, quando è morta ho deciso che avrei fatto la volontaria. I cani mi hanno insegnato tanto, hanno una sensibilità impressionante, capiscono subito quando una persona non è tranquilla”, Susan ha 71 anni ed è originaria del Galles, il volontariato per lei è qualcosa di molto spontaneo e naturale, “Ho sempre lavorato nel sociale, con gli anziani e i disabili, anche a Londra”.
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Susan, volontaria, ha 71 anni: “Ho sempre lavorato nel sociale,
con gli anziani e i disabili, anche a Londra”.
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È quasi ora di pranzo, ma Nicole, responsabile dei volontari del canile, ci tiene a farci conoscere alcuni ospiti: incontriamo Natale (“Si chiama così perché è arrivato qui il giorno di Natale del 2013”), un bracco energico e molto simpatico, Rambo, un molosso di tre anni arrivato in canile per via di uno sfratto (“I proprietari volevano riprenderlo, ma conoscendo le condizioni in cui lo avrebbero tenuto abbiamo preferito cercare per lui delle persone migliori”), Pino, Spino e Poker, che “convivono” dietro la stessa rete, e poi Bambi, un cagnolino buonissimo ma un po’ restio al contatto (“Non sappiamo cosa abbia passato”), e molti altri. Fuori da ogni gabbia i volontari hanno appeso le foto dei cani e le loro storie, così chi viene in visita può conoscerli più facilmente. “Abbiamo creato anche una sezione apposita sul nostro sito, che stiamo aggiornando”, ci spiega Nicole. “Per noi è importantissimo anche il rapporto con i futuri padroni dei cani: vogliamo che ognuno dei nostri ospiti sia trattato nel migliore dei modi possibile”.
Argon sostiene il Rifugio del Cane di Rubano con regolari donazioni di cibo.
Per chi desidera “conoscere virtualmente” il canile e i suoi ospiti: www.legadelcane-padova.it.
Per chi desidera diventare amico su Facebook del canile: Lega del Cane – Rifugio di Rubano.
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